Il giorno 24 novembre dalle ore 10:30 alle 13:00, attività didattica a cura di associazione culturale riTROVO, al Museo Filangieri.
Un’attività che permette a chi ne prende parte di osservare e riscrivere una propria didascalia di un’opera, interpretando e mettendo in primo piano il punto di vista di ognuno fino ad arrivare ad un lavoro condiviso che verrà messo in dialogo con le opere e con le altre didascalie realizzate, allo scopo di comprendere i fondamenti della museologia, sviluppare il pensiero creativo, educare alla mediazione culturale attraverso il lavoro di gruppo.
Ogni partecipante riceve una carta parola e sceglierà un’opera. L’attività inizia scrivendo una frase che relazioni coloro che parteciperanno con l’opera e la parola ricevuta. La frase scritta verrà scomposta e messa in relazione con le parole del resto del gruppo per poi formare una nuova didascalia, tratta dalle impressioni collettive. Nella fase finale tutti i gruppi esporranno le nuove didascalie, creando nuove possibili relazioni con il pubblico.
Il giorno 24 novembre dalle 15:00 alle 17:00, attività didattica a cura di Fiorella Verile a Labinac.
La walking tour activity si incentra sull’osservazione dei luoghi interessati e del contesto narrato, ponendo l’attenzione su accenti che permetteranno di esprimere le proprie emozioni. Esprimersi attraverso il segno, la traccia o un disegno, diventa il tramite comunicativo fra i partecipanti, le opere e la realtà circostante. Si agevoleranno il riconoscimento delle proprie emozioni, il miglioramento della propria capacità di espressione e relazionale.
Prima dell’inizio dell’attività verrà consegnato un cartoncino ed un pennarello ad ogni partecipante. La walking tour activity inizierà con una narrazione che interesserà i luoghi preposti a cui si aggiungeranno varie domande per migliorare il dialogo e il confronto all’interno del gruppo. I partecipanti potranno lasciare durante tutta la durata dell’attività una qualunque traccia in relazione a ciò che provano, come risposta allo stimolo visivo e uditivo delle informazioni che riceveranno. Nella fase finale ci sarà un confronto che partirà dall’attività svolta al fine di lasciare il giusto spazio per esprimersi liberamente.
Il giorno 25 novembre dalle ore 15:00 alle 17:00, il progetto didattico a cura di Ilena Ragosta vedrà coinvolti, in modalità walking tour, lo spazio indipendente Magazzini Fotografici insieme alle due gallerie d’arte Gaudium Gallery e Spot Home Gallery.
In un contesto storico saturo di immagini ci si interroga sull’utilità degli album familiari composti da fotografie ormai abbandonate. Interi archivi familiari non hanno più la funzione per cui sono stati realizzati, poiché spesso si tratta di corredi fotografici appartenuti a generazioni lontane nel tempo e le persone che possono ricostruire la loro memoria non ci sono più. Partendo da questo, l’attività laboratoriale propone di osservare un’immagine per decostruirla e riappropriarsene, donandole una nuova narrazione. Il proposito è quello di sperimentare una pratica di ecologia delle immagini, attraverso la messa in gioco delle proprie capacità espressive, per dare vita a nuove relazioni e connessioni di senso.
Ogni partecipante sceglierà una fotografia d’archivio; oltre all’immagine, si avranno a propria disposizione dei fogli di acetato ed un pennarello indelebile, con i quali sarà possibile agire sull’immagine disegnando, oppure scrivendo su di essa per tutta la durata della visita. A chiusura dell’attività ci sarà un importante momento di dialogo tra i partecipanti per riflettere su quanto svolto e visto e, successivamente, le “nuove” immagini e i fogli di acetato verranno accostati tra di loro andando a comporre un’opera d’arte collettiva, che costituirà un importante momento di condivisione.
Il giorno 25 novembre dalle ore 10:30 alle 13:00, il walking tour a cura di Grazia Pasqua Patricelli, alla Fondazione Plart.
L’attività laboratoriale si baserà su una narrazione riguardante la tematica dell’abitare, intrecciata al dialogo collettivo e all’ascolto dal quale si costruirà una rete di interazioni e legami, poiché l’abitare, uno spazio o un luogo, ha inizio proprio dalle relazioni e dai legami. L’attività inizierà srotolando un gomitolo di lana passandolo fra i partecipanti, per farli interagire attraverso dibattiti e azioni scandite da due delle carte: le carte domanda, su cui sono poste delle domande a cui i partecipanti dovranno rispondere, e le carte imprevisto, su cui è indicata un’azione che il partecipante dovrà svolgere.
Quando una persona pescherà una carta domanda partirà il primo dei cinque turni, ogni partecipante risponderà alla domanda pescata in modo del tutto personale, ad ogni risposta corrisponderà un passaggio di gomitolo, di cui ogni persona terrà una parte di filo tra le mani per tenere traccia del percorso dell’interazione. Al termine dei cinque round si otterrà come risultato un intreccio di fili e relazioni che verrà con cura posto a terra; l’habitat prenderà vita sotto forma di mappa, la quale si completerà con delle tracce creative per poter abitare insieme lo spazio generato dall’attività. La pratica ha lo scopo di stringere un legame di appartenenza con il proprio concetto di “abitare”, realizzare una ‘casa’ che possa accogliere le persone partecipanti, riflettere sulle abitudini della nostra routine quotidiana.
Il giorno 25 novembre dalle ore 15:00 alle 17:00, attività didattica a cura di Stefania Trotta, presso Quartiere Latino.
L’attività, attraverso il confronto tra i legami sentimentali e giuridici, vuole abbattere i pregiudizi sull’arte contemporanea e rendere le persone più consapevoli riguardo la creazione e tutti gli aspetti comunicazionali dell’opera d’arte, come occasione per riflettere sulla complessità del processo creativo che si cela dietro la realizzazione di un’opera, sui diversi valori e legami che essa stabilisce con chi ne fruisce e soffermarsi sul processo di cura della comunicazione di un’opera d’arte.
Prima dell’inizio dell’attività verrà consegnato un foglio con un testo e un pennarello e dopo verrà chiesto di cerchiare delle parole chiave in relazione alle opere e allo spazio. Al termine del percorso le persone, scegliendo tra le parole cerchiate, dovranno creare un componimento che stabilisca un legame con un’opera scelta. Nella fase finale si chiederà di compilare una lettera d’intenti, che si troverà sul retro del foglio, per dare un valore a quello che hanno realizzato.
Il giorno 25 novembre dalle ore 15:00 alle 17:00, l’attività didattica a cura di Maria Andreea Lavric, presso La Casaforte.
L’Albero delle esperienze è un laboratorio d’espressione artistica che mette in relazione l’opera con chi ne fruisce, manifestando l’esperienza di visita attraverso la costruzione di un artefatto, dopo aver esplorato competenze come creare relazioni tra luoghi e persone, “dar vita” a sculture per manifestare la propria esperienza, realizzare un’opera d’arte collettiva. Il lavoro sarà svolto in gruppo.
Nella prima fase si comporranno dei rami di fil di ferro integrando materiali a disposizione come carta, cartone, filo, tappi di sughero e stoffa, appesi o incollati tra loro utilizzando anche oggetti personali come spunti di partenza. Nella seconda fase mediante l’utilizzo di bottiglie di vetro vuote e i relativi rami creati precedentemente, i partecipanti saranno invitati ad elaborare la propria visione dell’opera realizzando una scultura collettiva. La creazione sarà accompagnata da domande da parte dell’operatore didattico sull’esperienza vissuta e sull’opera.
Per info e prenotazioni: ritrovo.info@gmail.com