fbpx
Menu

Dribbling
@Galleria Lia Rumma

“Dribbling”, mostra personale di Paolo Icaro

 

Paolo Icaro (Torino, 1936; vive e lavora a Tavullia, in provincia di Pesaro), uno dei protagonisti delle ricerche artistiche degli anni Sessanta, vicino all’esperienza dell’Arte Povera, da sempre sperimenta il divenire dell’azione scultorea in relazione alla forma e allo spazio. «Lo spazio della scultura – ha dichiarato l’artista – è lo stesso spazio in cui sta il mio corpo, io sto nello spazio dove sta anche la scultura. La scultura è quindi corpo, corpo dell’idea che si fa vulnerabile gravità come ogni altro corpo dell’universo». 

 

Nella personale Dribbling vengono presentati una serie di lavori storici degli anni Sessanta, allestiti in galleria come in un campo da gioco a squadra, dove il visitatore potrà “dribblare” (da qui il titolo della personale) con lo spazio (quello della galleria e delle opere) e con il tempo (un continuo presente).  «Il nucleo di opere che ho selezionato – racconta Icaro – hanno come protagonista non l’oggetto, ma il visitatore stesso. Sono opere che ho scelto per il loro tempo, cioè quel tempo che divide il 1968 da noi oggi, ma anche perché io ero ad Amalfi nel ’68 ed è lì che ho cominciato una storia con Lia Rumma attraverso il marito Marcello Rumma». 

Paolo Icaro, presente alla rassegna Arte Povera + Azioni Povere (promossa e organizzata da Marcello Rumma negli Arsenali di Amalfi ed a cura di Germano Celant, ottobre ‘68), mette “in campo” oggi alla galleria Lia Rumma una mostra con una serie di lavori realizzati prima di Amalfi, dove la loro esibizione materiale si presta sempre a nuove formulazioni di un fare, che al tempo stesso prevede il disfare per rifare e vedere (come teorizzato dall’artista, sempre in una mostra del ‘68), in un processo di trasformazione ermeneutica continua.

 

Tra le opere in mostra: Cuborto (1968), che altro non è che un cubo in acciaio e corda che ammette l’errore; Buchi 1.000.000+1 (1968), un grande telo in polietilene trasparente fustellato e forato in tanti moduli quadrati, che per “farsi” prevede l’intervento partecipativo del pubblico; Cumulo rete (1968), una catena in ferro che scorre dentro un tubolare in polietilene che cambia forma a seconda di come viene installata e Spazio, con anima (1967-2021), una nuova installazione realizzata  per la mostra, composta da 3 elementi realizzati in tempi diversi: una piccola scatola spaziale in legno e corda del ’67 insieme alla sua ri-costruzione in scala maggiore di 1 a 1, che definisce così uno spazio abitabile a misura d’uomo, che al suo interno accoglie la proiezione di un corpo femminile che si muove, dentro di sé, cioè dentro il corpo di questa scatola/gabbia spaziale. Una sorta di mise en abyme tra l’oggetto, la sua riproduzione in scala maggiore e abitabilità riprodotta in video.

 

Galleria Lia Rumma
Via Vannella Gaetani, 12 (primo piano), Napoli

liarumma.it / napoli@liarumma.it

 

Apertura “Dribbling”

Giovedì 16/12, Venerdì 17/12, Sabato 18/12 H 15:30 – 19:00

La mattina su appuntamento

Chiuso Domenica 19/12