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Istituzioni

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Casa Morra

Casa Morra è lo spazio museale creato da Giuseppe Morra a Napoli nel Palazzo Cassano Ayerbo D’Aragona, un complesso di 4.200 mq che sarà gradualmente ristrutturato per accogliere l’ampia collezione Morra: oltre 2000 opere presentate con percorsi tematici e focus su artisti. Un attraversamento nella storia dell’arte contemporanea e nei fondamentali movimenti come Gutai, Happening, Fluxus, Azionismo Viennese, Living Theatre, Poesia Visiva sino alle ricerche più avanzate italiane e straniere. Prosegue così la grande avventura del mecenate napoletano che qui sistemerà la sua ampia collezione, frutto di oltre quarant’anni di presenza attiva nello scenario internazionale dell’arte.

Casa Morra si propone subito non come spazio statico di esposizione di opere, bensì come archivio di arte contemporanea, luogo dinamico in grado di stimolare la riflessione e la ricerca in relazione alla società e la sua evoluzione. Una “casa delle idee” in cui il passato si fonde nel presente e nel futuro, sino a sfidare il tempo con una programmazione definita sino al 2116. Morra ha infatti pianificato 100 anni di mostre, attraverso il meccanismo del gioco dell’oca fatto di rimandi, attraversamenti e ritorni. Cicli espositivi regolati dall’alchimia dei numeri 3 e 7 che coincidono di volta in volta con il numero di artisti presentati o la quantità di opere e sequenze di mostre.

 

Casa Morra – Archivio d’Arte Contemporanea, 2016, veduta interna, Napoli photo Amedeo Benestante © Fondazione Morra


fondazionemorra.org

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Collezione Agovino

La Collezione Agovino ha sede nello storico Palazzo Sessa nel cuore di Napoli e si caratterizza per l’attenzione rivolta al presente. Composta da circa duecento opere, tra pittura, installazione, video, scultura e fotografia, presenta la sua prima mostra nel 2011, intitolandola “Rising”, come un’opera di Jutta Koether, a significare l’inizio di un percorso collezionistico volto alla sperimentazione e alla rivalutazione del suo potenziale espressivo, alla ricerca non di una meta ma di accostamenti dinamici.
Negli anni la collezione si afferma sul panorama internazionale e presta opere a importanti musei e gallerie, promuovendo nel contempo mostre, progetti di ricerca e incontri per aprirsi al dialogo e stimolare una profonda riflessione sulla realtà attuale, attraverso la capacità di andare oltre i confini del linguaggio artistico per rendere nel particolare l’idea di universalità.


Antonio della Corte, Palazzo Sessa, Napoli, 2021, Courtesy Collezione Agovino, Foto di Danilo Donzelli


collezioneagovino.com

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Fondazione Made In Cloister

La Fondazione Made in Cloister è nata nel 2012 con il restauro del chiostro cinquecentesco della Chiesa di Santa Caterina a Formiello –  raro esempio del  Rinascimento napoletano e archeologia industriale – che versava in uno stato di totale abbandono.

La storia del luogo e la sua posizione hanno definito il progetto di riconversione: recuperare una parte del patrimonio culturale della Città di Napoli per destinarla al rilancio delle tradizioni artigianali rinnovandole con spirito contemporaneo attraverso la realizzazione di progetti con artisti e designers internazionali.

Il progetto Made in Cloister si articola su tre pilastri:

Recupero e riconversione del patrimonio artistico per uno sviluppo coerente con la vocazione del territorio

Rilancio del “fare artigianale” attraverso l’interazione tra  maestri artigiani ed artisti e designers internazionali

Rigenerazione urbana e l’impatto sociale di un progetto culturale

La creazione di un network di imprese creative, l’identificazione di altre aree all’interno del complesso da poter riconvertire, il coinvolgimento di artisti e designers internazionali, lo scambio con la comunità locale, il dialogo con i musei e le istituzioni educative del territorio, il coinvolgimento degli artigiani nel processo creativo, sono tutte le attività che Made in Cloister porta avanti per un progetto di rigenerazione urbana del quartiere. 

 

© Viviana Falace

 

madeincloister.com

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Fondazione Morra Greco

La Fondazione Morra Greco promuove, sostiene e sviluppa la cultura contemporanea, valorizzando la visione di artisti internazionali e locali, emergenti o già affermati.
Si sviluppa a partire dalla Collezione Morra Greco, un nucleo iniziato negli anni ’90, che oggi conta oltre mille opere di circa duecento artisti contemporanei.
La sede è Palazzo Caracciolo di Avellino, un edificio di fondazione cinquecentesca nel cuore del centro antico di Napoli, luogo che dal 2006 ospita un intenso programma di residenze, mostre e performance, oltre che laboratori didattici e di formazione, per creare occasioni di rigenerazione a vocazione culturale e di sviluppo individuale. 
La Fondazione Morra Greco, che si propone come luogo di incontro e di relazione, organizza mostre ed eventi anche al di fuori della propria sede, dialogando con altre istituzioni, nazionali e internazionali.
 
Palazzo Caracciolo di Avellino, Photo Maurizio Esposito, Courtesy Fondazione Morra Greco, Napoli


fondazionemorragreco.com
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Fondazione Plart

Il Plart è un museo privato interamente dedicato ai materiali sintetici. I suoi obiettivi principali sono la diffusione della storia e della cultura contemporanea legata alla plastica attraverso l’esposizione di una delle più ricche collezioni di plastiche storiche, la promozione di un uso consapevole di questo materiale e la diffusione di pratiche di conservazione relative ad opere d’arte e di design realizzati in materiali sintetici.
Nel 2009, per il particolare valore della sua collezione, il Plart è stato riconosciuto dalla Regione Campania come Museo d’interesse regionale. Dal 2010 è entrato a far parte della rete dei Giacimenti del Design Italiano istituita dalla Triennale di Milano – Museo del Design, con l’obiettivo di far emergere e rappresentare questa realtà che costituisce il valore principale del sistema italiano del design. Dal 2020 fa parte dei Luoghi del Contemporaneo, progetto promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del MiBACT per la mappatura e la promozione della rete dei luoghi dell’arte contemporanea in Italia. Dal 2021 è inserita tra le Istituzioni di Alta Cultura della Regione Campania iscritte nella sezione speciale dell’Albo di cui all’art. 7 della L.R. 7/2003.
La collezione di oggetti in plastica della Fondazione Plart è frutto della donazione dei fondatori Maria Pia Incutti e Salvatore Paliotto. I 2000 oggetti che la compongono sono il risultato di un paziente e attento lavoro di scouting condotto dalla collezionista Maria Pia Incutti, soprattutto dagli anni settanta agli anni novanta, nei negozi di modernariato e nei mercatini di tutto il mondo.

Plart Foundation, celluloid hall

fondazioneplart.it

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Museo Arcos

ARCOS – Museo di Arte Contemporanea del Sannio è stato inaugurato nel 2005 nei sotterranei dell’ottocentesco Palazzo del Governo, già utilizzati come rifugio antiaereo durante la Seconda Guerra Mondiale e poi come deposito.
Attraverso un ricco programma di mostre tematiche, permette una panoramica sia sull’arte contemporanea degli ultimi quarant’anni sia sulla produzione più attuale, grazie al coinvolgimento di artisti di fama internazionale e di giovani emergenti, stimolati a interagire con la storia e la cultura della città e della Provincia di Benevento.


retemuseale.provincia.benevento.it

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Museo FRaC

Il Fondo Regionale d’Arte Contemporanea (Museo-FRaC,Baronissi), promosso nel 2002 dal Comune di Baronissi in accordo con la Provincia di Salerno e la Regione Campania, rappresenta una delle prime esperienze del genere presenti in Italia. Per esso non si pensa ad un museo, in pratica ad un luogo ove deporre oggetti “d’arte”, consacrare valori, bensì a una struttura aperta all’attualità, ai giovani artisti, al loro desiderio di testimoniare il presente.

Il Museo-FRaC, Baronissi, dal 2010 riconosciuto dalla Regione Campania museo d’interesse regionale, si propone anche come centro di documentazione e di promozione dei movimenti e delle personalità che hanno segnato le vicende artistiche regionali negli ultimi settant’anni. 

L’attenzione oltre alle arti visive e plastiche, è rivolta al design, ai nuovi media, al cinema d’artista, al teatro sperimentale e alla danza contemporanea.


© Antonio Caporaso&Jacopo Naddeo


comune.baronissi.sa.it

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Museo Madre

l Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina si trova nel cuore storico di Napoli, sulla “via dei Musei”, a pochi metri dal Duomo, dal Museo Archeologico Nazionale e dall’Accademia di Belle Arti, lì dove si sviluppa l’antico quartiere di San Lorenzo.

Il museo trae il proprio nome dall’edificio che lo ospita, il Palazzo Donnaregina, che come tutta l’area in cui sorge deve la denominazione al Monastero di S. Maria Donnaregina, fondato dagli Svevi (XIII secolo) e poi ampliato e ricostruito nel 1325 dalla Regina Maria d’Ungheria, moglie di Carlo II d’Angiò. Dell’antico complesso conventuale rimangono oggi solo la chiesa omonima, che si affaccia su piazza Donnaregina, costruita in epoca barocca, e la chiesa trecentesca di Donnaregina “vecchia”, in stile gotico, che ha ospitato mostre ed eventi speciali organizzati dal Madre.

Acquistato nel 2005 dalla Regione Campania per destinarlo a museo per l’arte contemporanea, ne è stata concessa la disponibilità alla Fondazione Donnaregina a titolo di comodato d’uso gratuito e di servizio. Il palazzo è stato perciò restaurato e adibito a museo su progetto dell’architetto portoghese Álvaro Siza Vieira, Leone d’oro alla carriera 2012; con la collaborazione dello dallo Studio DAZ-Dumontet Antonini Zaske architetti associati di Napoli, oltre alla parte prettamente espositiva, sono stati realizzati una biblioteca, una mediateca, un’area bookshop-caffetteria, per un totale di 7.200 mq, di cui 2662 sono destinati ai diversi livelli di esposizione.

Il 10 giugno 2005 il museo Madre ha inaugurato i suoi spazi con l’apertura degli allestimenti site-specific nelle sale del primo piano; tra il 2005 ed il 2006 l’intero edificio è stato completato, con l’apertura al pubblico delle sale del secondo piano, che ospita parte della collezione, e quelle del terzo piano destinate alle esposizioni temporanee.

Il Madre è il testimone di una storia che ha reso la Campania un crocevia di tutte le arti contemporanee, rivolto a studiare e documentare il passato attraverso la sensibilità e i linguaggi contemporanei, e quindi in grado di agire nel presente e delineare il futuro.

 


Cortile monumentale

 

madrenapoli.it